THE GOLDEN TOWER

JAMES LEE BYARS
13 MAGGIO – 26 NOVEMBRE 2017
CAMPO SAN VIO, VENEZIA

La Fondazione Giuliani, Roma, con il supporto di Michael Werner Gallery, è lieta di annunciare “The Golden Tower”, un progetto di James Lee Byars in Campo San Vio direttamente affacciato sul Canal Grande. Il progetto è un Evento Collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, a cura di Christine Macel (13 May – 26 Novembre 2017)

“La torre racchiude il simbolo ascensionale, l’andare metaforicamente verso la montagna cosmica, una macchina per gli dei placcata d’oro” dichiara il curatore Alberto Salvadori a proposito del lavoro: ” Il suo splendore richiama la simbologia del sole e assume un connotato di illuminazione interiore, della conoscenza intellettuale, dell’esperienza spirituale. Ecco il perché dell’uso dell’oro di James Lee Byars.

Situata a Dorsoduro, tra l’Accademia e la collezione Peggy Guggenheim, la “The Golden Tower” sarà visibile da varie parti della città. La brillante superficie dorata della torre si ricollega ai mosaici dell’adiacente Palazzo Barbarigo. La collocazione all’interno del Campo San Vio richiama anche una celebre veduta di Canaletto, dipinta proprio da quel luogo.

“James Lee ha concepito la ‘The Golden Tower’ come un monumento all’umanità”, dichiara Wendy Dunaway, la vedova dell’artista. “Venezia rappresentava insieme la sua vera casa e la metafora stessa dell’incontro fra Oriente e Occidente. Non potrei immaginare un tributo più appropriato in questi tempi”.

La presentazione della “The Golden Tower” a Venezia è anche particolarmente significativa per la profonda connessione tra Byars e la città. L’artista ha vissuto per lunghi periodi a Venezia a partire dal 1982. Nel 1989 lavorò a fianco dei maestri vetrai di Murano in occasione della realizzazione di una delle sue principali opere, “The Angel”. Nel corso della sua carriere Byars ha realizzato numerose performances a Venezia: “The Holy Ghost”, Piazza San Marco, 1975; “The New Pink Flag of Italy”, ancora in Piazza San Marco, 1980; e infine “The Death of James Lee Byars”, Punta della Dogana, 1993. Byars ha già partecipato a quattro precedenti edizioni della Biennale Arte, con la performance “Be Quiet”, in occasione dell’inaugurazione della 39. Esposizione Internazionale d’Arte e “The Poet of the Gondola” per la Biennale Arte 1986. Harald Szeemann incluse la scultura “The Spinning Oracle of Delphi” alla Biennale Arte 1999 e tre sculture di marmo dorate sono state incluse nell’edizione del 2013.

Informazioni su James Lee Byars

James Lee Byars è nato a Detroit nel 1932 e ha studiato arte e psicologia alla Wayne State University. Ha presentato la sua prima mostra in un museo nel 1958, un evento leggendario che ebbe luogo nella tromba delle scale del Museum of Modern Art di New York e durò solo un giorno. Nel decennio successivo Byars visse e lavorò in Giappone dove presentò molte performance e mostre. Nel 1964 fu invitato a presentare tre performance al Carnegie Museum of Art. Byars tornò in America nel 1967, dividendosi tra New York e Los Angeles; negli anni ’70 iniziò a passare sempre più tempo in Europa. Da allora Byars è stato oggetto di numerose mostre personali in tutto il mondo, tra cui Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven; Kunsthalle Düsseldorf; IVAM Centre del Carme, Valencia; Castello di Rivoli / Museo d’Arte Contemporanea, Torino; The Henry Moore Institute, Leeds; e Fundaçao de Serralves, Porto.

Byars è morto al Cairo nel 1997. Importanti mostre postume includono The Epitaph of Con. Art is which Questions have Disappeared?, Kestner Gesellschaft, Hannover (1999); The Arts Club of Chicago (2000); Life Love and Death, Schirn Kunsthalle, Frankfurt e Musée d’Art moderne et contemporain de Strasbourg (2004); The Perfect Silence, Whitney Museum of American Art (2005); I’m Full of Byars, Kunstmuseum Bern (2008); The Perfect Axis, Schloss Benrath, Düsseldorf; e Klein Byars Kapoor, Musée d’art Moderne et d’Art Contemporain, Nice e ARoS Kunstmuseum, Århus, Danimarca (2012-2013).

Più recentemente il MoMA PS1 di New York ha presentato James Lee Byars: 1/2 an Autobiography, la più completa indagine su Byars organizzata nel Nord America dalla morte dell’artista nel 1997. Organizzata in collaborazione con il Museo Jumex di Città del Messico, dove ha debuttato nella primavera del 2013, la mostra presentava una selezione di sculture, opere in tessuto, pezzi di carta performabili, dipinti a inchiostro, performance dal vivo ed ephemera.