NUMMER VEERTIEN, HOME

Guido van der Werve

febbraio – marzo 2013

Dal 2003, anno in cui realizza il suo primo film, l’artista olandese Guido van der Werve basa i suoi lavori su azioni performative bizzarre, estreme, giocando sul continuo slittamento dal piano del reale a quello del fantastico. Musica, resistenza fisica e natura selvaggia ritornano come componenti simboliche nelle sue visioni metafisiche, dove l’artista ricopre spesso il triplice ruolo di protagonista, compositore e maratoneta. Prove solitarie di superamento del proprio limite personale, segnato da paure e blocchi emotivi, vengono documentate con uno stile freddo, impassibile capace però di rivelare uno spirito profondamente ironico e romantico.

Nummer veertien, home è il nuovo film e il primo lungometraggio realizzato nel 2012 da van der Werve. Dal 5 febbraio 2013, per la prima volta in Italia, sarà possibile assistere alla proiezione presso la Fondazione Giuliani. Si unisce alla presentazione dell’ultima opera dell’artista il video You’re always only half a day away, che costituisce una delle parti in cui si divide il lavoro Nummer dertien, emotional poverty del 2010-2011.

Per venti giorni, lungo un percorso di circa 1500 km dalla Polonia alla Francia, Guido van der Werve intraprende un estremo pellegrinaggio, a nuoto, in bicicletta e in corsa, verso la tomba di Frédéric Chopin. Il compositore polacco, sepolto nel cimitero parigino di Père Lachaise, espresse come ultimo desiderio prima di morire che il suo cuore fosse riportato in patria, nella chiesa di Santa Croce a Varsavia, dove si apre Nummer veertien, home. Un requiem composto dall’artista accompagna tre narrazioni che s’intrecciano: il suo viaggio nostalgico a passo di triathlon, un irreale ritorno nella natia Olanda ed una sorta di documentario su Alessandro Magno, morto lontano da casa come Chopin. Elemento chiave del film, caratteristico della pratica di van der Werve, è l’uso calibrato di un sottile umorismo che allenta l’atmosfera cupa e malinconica dei suoi lavori, rendendo surreali le sue ardue performance. La ricerca di un equilibrio tra stati d’animo ed emozioni contrastanti è metafora di un’intima conflittualità interna che attraverso i vari film viene estrapolata, sdrammatizzata, resa più sostenibile.

In Nummer dertien, emotional poverty il mito del ‘non ritorno’, la stasi emotiva e il senso latente di fallimento diventano fattori scatenanti di tre prove di resistenza estreme, documentate attraverso una serie di diapositive, fotografie, un testo e il video You’re always only half a day away. Qui van der Werve si cimenta in una corsa senza sosta intorno alla sua casa in Finlandia sfidando con ironia se stesso e l’attenzione dello spettatore per dodici ore consecutive.

Co-prodotto dalla Fondazione Giuliani, Nummer veertien, home è stato presentato in anteprima europea all’International Film Festival Rotterdam, ed è in mostra allo Stedelijk Museum di Amsterdam dal 25 gennaio fino al 28 aprile 2013.

Nato a Papendrecht in Olanda nel 1977, Guido van der Werve vive attualmente tra Hassi (Finlandia) e Berlino. Tra le più recenti mostre personali si possono annoverare Secession, Vienna (ad avvenire, 2013); Nummer veertien, Luhring Augustine Gallery, New York (2012); Emotional Poverty, Galerie Juliette Jongma, Amsterdam (2011); Blackbox, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC (2009); Everything is going to be alright, Hayward Gallery, Londra (2008); on parity of days, Kunsthalle Basel (2008).